Il panico si è diffuso a mezzo social tra i genitori statunitensi, ma si tratta di un falso allarme
«Attenzione, nelle salviettine Huggies ci sono pezzi di vetro». È questo l’inquietante allarme che si è diffuso negli Stati Uniti attraverso il web, e che evoca gli spettri delle più angoscianti leggende metropolitane. Il fatto ha scatenato un vero e proprio terremoto sui social media, placato a stento dall’intervento dell’azienda che produce pannolini e salviette detergenti per i bambini. La polemica, però è ancora in corso, rivolta più che altro a coloro che diffondono a mezzo Internet inutili allarmismi.
«PEZZI DI VETRO NELLE SALVIETTINE PER BAMBINI»
La storia la racconta Stephanie McNeal su BuzzFeed: da circa una settimana sui social media sono cominciati ad apparire messaggi preoccupati da parte di madri che, dopo aver usato le salviette Huggies tra un cambio di pannolino e l’altro, hanno notato arrossamenti sospetti sulla pelle dei propri bambini. Sotto accusa finiscono degli strane particelle luccicanti e apparentemente ruvide al tatto, incorporate nel tessuto stesso delle salviettine. In due video in particolare, pubblicati da due persone diverse su Facebook e YouTube, si avanza l’potesi che quei filamenti luccicanti possano essere tracce di vetroresina o addirittura di vetro. I due video – ora rimossi insieme ai rispettivi account – ottengono milioni di visualizzazioni nel giro di pochi giorni: l’idea che le salviettine detergenti destinate ai bambini, e per di più di una marca molto famosa, possano contenere un materiale tanto pericoloso scatena il panico. E si moltiplicano i casi di genitori preoccupato che riferiscono di arrossamenti e irritazioni dopo l’uso delle salviettine Huggies.
NON È VETRO – Ma cosa sono, veramente, quelle strane particelle luccicanti?
La risposta non tarda ad arrivare per bocca degli altri utenti che hanno seguito l’evolversi della vicenda: quei filamenti non sarebbero altro che granelli di sodio metilparaben, un composto chimico che viene utilizzato sia nell’industria alimentare come conservante che in quella farmaceutica e cosmetica come antimicrobico.
fonte e porzione articolo di Valentina Spotti su giornalettismo
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