Ricorso all’Antitrust per bloccare i messaggi che ingannano i consumatori
“Il superpomodoro naturale che aiuta a non invecchiare” non è una barzelletta, ma il titolo usato dal Corriere della sera il 14 luglio per presentare la nuova passata di pomodoro Pomì ricca di licopene (tre volte superiore rispetto agli standard). Margherita De Bac autore dell’articolo descrive il superpomodoro come un toccasana per le malattie cardiovascolari e il tumore alla prostata! Purtroppo l’incidente del Corriere della sera non è l’unico. La bufala del superpomodoro anti-invecchiamento spopola sulla rete con 147 articoli in pochi giorni firmati da testate autorevoli (Ansa, la Repubblica, la Stampa…). Premesso che il licopene è uno dei 260 micronutrienti contenuti nel pomodoro, nessuno mette in discussione la funzione antiossidante, l’errore sta nella descrizione di poteri miracolosi inesistenti.
Trovare nutrizionisti pronti ad avvallare la tesi del superpomodoro descritta sul Corriere della sera e da altri media è difficile, visto che l’Autorità per la sicurezza alimentare europea (Efsa) ha respinto tutte le diciture che ipotizzavano una funzione antiossidante del licopene naturale del pomodoro, come pure la richiesta di indicare il licopene come sostanza in grado di produrre effetti benefici sulla normale funzione cardiaca (vedi allegato).
Le motivazioni dell’Efsa sono sin troppo banali: non ci sono lavori scientifici seri in grado di dimostrare questi benefici, tanto che anche negli USA la Food and drug administration ha adottato decisioni simili.
Sarebbe utile conoscere i lavori scientifici condotti da Pomì o dagli esperti del team di Coldiretti o dai nutrizionisti intervistati e citati negli articoli per avvallare le tesi miracolistiche sul licopene. Siamo di fronte all’ennesima bufala mediatica che prende in giro i consumatori.
La questione non sembra finita, nelle prossime ore verrà presentato un ricorso all’Antitrust per interrompere immediatamente qualsiasi forma di pubblicità del superpomodoro.
Allegato Efsa 2031_2011 licopene
Fonte (Roberto La Pira su ilfattoalimentare.it)
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.