Certo i tempi sono proprio cambiati. In passato, per aggiudicarsi l’onore di veder associato il proprio nome alla specialità gastronomica italiana per eccellenza, cioè la pizza, bisognava essere almeno regine. La pizza Margherita, per esempio, fu creata alla fine dell’Ottocento da un cuoco napoletano per omaggiare la regina Margherita di Savoia, ispirandosi ai tre colori della bandiera italiana. Oggi basta molto meno.
Il coinvolgimento in uno scandalo a sfondo sessuale, qualche fugace apparizione nei salotti televisi giusti, ed il piatto è servito. Da qualche giorno, infatti, dal menù di un noto locale palermitano, i clienti possono ordinare la “pizza Ruby”.
L’idea è stata del titolare della pizzeria Mistral, locale piuttosto noto in Sicilia, essendosi aggiudicato nel 2009 il premio “Best in Sicily”. A giudicare dal risultato, Ron Garofalo, artefice della creazione, non deve essersi spremuto le meningi più di tanto per concepire il suo capolavoro. La pizza si presenta, infatti, come una tradizionale base di pasta, cosparsa di pomodoro, con al centro due mozzarelle di bufala intere. Chiaro il riferimento alle forme procaci della giovane marocchina Karima, in arte Ruby Rubacuori.
Non sarà molto originale, ma pare che la novità sia richiestissima dai clienti, che non vedono l’ora di assaggiare le rotondità…della mozzarella, in mancanza della modella ispiratrice.
“La pizza è nata da uno scherzo con i miei amici ma sta avendo un successo enorme”, ammette Ron.
Nonostante Ruby e il sexygate che coinvolge il Presidente del Consiglio siano oramai da mesi pane quotidiano per gli italiani, evidentemente non ne sono sazi: non è ancora arrivato il momento di dire “Ruby? ma che pizza…!”.
fonte Il fatto italiano
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.