il Power Balance si tratta di un braccialetto che avrebbe delle caratteristiche straordinarie e che riuscirebbe a donare a chi lo indossa più forza, equilibrio e abilità. Ovvio che si trattasse di una bufala ma ciò non ha impedito a milioni di intellettuali di abboccare ad una trovata pubblicitaria molto singolare.
La condanna arriva dall’Antitrust italiano ( a dicembre 2010 ) (con sanzione di 350.000 euro), ed è inoltre stata offerta la possibilità di un rimborso, ma in termini ben più blandi di quelli imposti dalle autorità australiane.
Ecco infatti cosa ha dovuto pubblicare la Power Balance sui giornali australiani (Gizmodo) e sul proprio sito ( http://www.powerbalance.com/australia/ca ):
Nella nostra pubblicità abbiamo dichiarato che i braccialetti Power Balance miglioravano la vostra forza, il vostro equilibrio e la vostra flessibilità.
Ammettiamo che non ci sono prove scientifiche credibili a supporto delle nostre asserzioni e che pertanto abbiamo avuto un comportamento ingannevole in violazione della sezione 52 della Legge sulle Pratiche Commerciali del 1974. Se ritenete di essere stati ingannati dalle nostre offerte promozionali, desideriamo scusarci senza riserve e vi offriamo un rimborso completo.
In originale:
In our advertising we stated that Power Balance wristbands improved your strength, balance and flexibility.We admit that there is no credible scientific evidence that supports our claims and therefore we engaged in misleading conduct in breach of s52 of the Trade Practices Act 1974.If you feel you have been misled by our promotions, we wish to unreservedly apologise and offer a full refund.
In quello italiano, invece, non c’è nessuna ammissione di colpa.
Negli ultimi mesi la società è stata vittima di diversi attacchi da parte dei consumatori di tutta Europa ed la prima volta, in Australia, che una società ha dovuto ammettere che le loro affermazioni erano prive di fondamento.
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