Sono senza parole, ho letto una notizia ansa che mi ha lasciato di stucco
non so più che dire che pensare, ma perchè siamo diventati così ?
perchè non controllate questi messaggi che mettono su facebook ? che caspita fanno tutto il giorno i cosiddetti “moderatori di facebook” con i loro potenti account ?
Chiedo maggiore vigilanza in tutti i social network ! nel 2010 non si può morire così..
mi riferisco a tutti quelli che hanno visto il messaggio nella wall o bacheca di facebook
Non potevate fare qualcosa ? VERGOGNA !!!
VENEZIA – Mi suicido e lo dico su Facebook. Il social network piu’ diffuso tra i ragazzi diventa sempre piu’ spesso il macabro tabellone web dove lanciare l’ultimo saluto alla vita. Era gia’ successo. E’ accaduto un’altra volta, l’altro ieri, in Veneto, dove un diciassettenne veneziano, Luca, ha lasciato in bacheca ai suoi amici questo messaggio: ”Mi fa schifo vivere cosi’. Pero’ non dimenticatemi”. Dopodiche’ ha inforcato il motorino, ha raggiunto il ponte della Vittoria a San Dona’ di Piave (Venezia) e si e’ buttato nel fiume, poco prima di mezzanotte. Qualcuno ha udito le sue grida di aiuto, hanno tentato di scorgerlo tra le acque scure del fiume. Non c’e’ stato nulla da fare. Il corpo di Luca e’ stato recuperato solo stamattina, dopo un giorno mezzo di ricerche, settanta metri piu’ a valle del punto da cui si era lanciato nel Piave. Nella foto su Facebook, Luca appare con il volto un po’ serio, in t-shirt blu, i bei capelli lunghi con il ciuffo da una parte. ”Basta, sono stanco di tutto e tutti – aveva scritto sul web – Non mi fido piu’ di nessuno, mi fa troppo schifo vivere cosi’ e ci sono troppo dentro per venirne fuori. Voglio andarmene da qui, mi servirebbe un po’ di relax… Chiedo solo una cosa alle persone che ci tengono a me: non dimenticatemi”. L’adolescente da qualche tempo non stava bene, viveva un momento psicologico di disagio, di cui erano consci i genitori, che gli erano accanto. Ma nulla poteva far pensare ad un gesto estremo. Mercoledi’ sera, quando e’ arrivato con il suo scooter al ponte della Vittoria, alcune persone uscite da un cinema li’ vicino, dopo l’ultima proiezione, si sono accorte del ragazzo che si gettava nell’acqua e hanno dato l’allarme. Luca e’ stato visto annaspare, riemergere per quale istante e gridare aiuto, in un ultimo istinto di sopravvivenza. Poi e’ scomparso nel Piave. Sono arrivati i carabinieri, i vigili del fuoco, e i genitori del 17enne, rimasti per tutta la giornata di ieri ad aspettare il miracolo, che non c’e’ stato. Al ritrovamento del cadavere, effettuato dai sommozzatori dei vigili del fuoco di Mestre, ha assistito anche il padre del giovane, dipendente di una societa’ di Venezia che aveva fatto giungere per le ricerche anche una speciale macchina capace di distinguere i solidi sott’acqua. Il corpo si trovava sulla riva opposta del Piave rispetto a quella da cui il ragazzo si era gettato. Una tragedia analoga era avvenuta nel febbraio scorso. Anche allora un 17enne, uno studente modello di Treviso, che era tolto la vita dopo aver salutati gli amici su Facebook. Per la senatrice Maria Burani Procaccini, membro del comitato web e minori del ministero delle comunicazioni, bisogna per forza cambiare l’approccio al problema. ”La depressione giovanile, sia nelle forme gravi che in quelle distimiche – spiega -, colpisce il 5,6% degli adolescenti compresi nella fascia di eta’ tra i 14 ed i 19 anni: serve una svolta nell’approccio clinico e scolastico al problema”. ”Bisogna sovvertire il trend della segretezza – sottolinea – e programmare una grande campagna di ascolto che veda unite la Scuola e il Ministero della Salute”. ”C’e’ la necessita’ di una convenzione tra il Ministero e le Regioni – conclude Procaccini – per utilizzare il personale medico e psicoterapico delle asl e dei consultori al fine di prevenire il disagio e il suicidio che rimane un nemico terribile e , purtroppo, non sempre vincibile”.
fonte ansa 22/05/2010