Recapitata a Giovanni Salizzoni da Rino Senatore, l’oste del “Naso e gola” che nel 2007 aveva spedito lettere minacciose siglate “Pcc” a Cofferati
Non bastavano il Corvo numero 1 e il Corvo numero 2. Ora spunta anche il Corvo numero 3. La campagna elettorale per Palazzo d’A ccursio si tinge ancora una volta di “giallo”. Già, perché come se non bastasse tutta la bufera, politica e giudiziaria, che si è scatenata in città dopo la diffusione del documento che riportava il patteggiamento di Alfredo Cazzola, in cui sono stati coinvolti gli uomini più vicini a Guazzaloca, ora a rendere ancora più agitate le acque in vista del voto spuntano anche false lettere che cambiano le regole elettorali, spedite per email da persone sconosciute, ma che gettano ugualmente nel panico, per una giornata, il Pdl bolognese.
Si scopre infatti che la “mano” che ieri ha allungato a Giovanni Salizzoni, ex guazzalochiano e ora capolista del Pdl, una circolare del Ministero degli Interni che stravolgerebbe il sistema delle preferenze — tanto da far dire all’ex vicesindaco “mi hanno incastrato” — è quella di Rino Senatore, il 38enne nato in Svizzera, oggi uomo della nuova Dc, già finito in carcere per le missive minacciose a firma “Pcc”, nella primavera del 2007, al sindaco Cofferati. Ma anche per l’incendio doloso da lui appiccato a un’auto dietro il palazzo dove abitava il portavoce del sindaco.
Un fax con il testo falso della circolare del ministero dell’I nterno spedito a Salizzoni è partito infatti dall’osteria di Senatore, il “Naso e Gola”. Un falso su carta intestata che getta nel panico molti candidati. Finché dopo verifiche dalla Prefettura arriva il disco rosso: “Quella lettera è una bufala”. E le carte vanno subito in Questura. Senatore lo ammette senza problemi e dice che quel documento gli è arrivato via email giorni fa.
“Io sono il delegato politico della lista Democrazia Cristiana-Terzo Polo, per la quale si candida Savio Ciciriello, che è qui con me”, dice l’oste-politico. La lista sostiene la candidatura a sindaco di Cazzola. “L’altra sera ci siamo incontrati con Salizzoni e poi lui questa mattina mi ha chiesto di inviarglielo. La posta elettronica aveva dei problemi e così ho usato il fax”. Senatore e Ciciriello spiegano poi che con Salizzoni si vedono spesso, perché “siamo coalizzati”, dicono.
Poi in serata, Senatore fornisce la sua verità e anche lo stesso Salizzoni vuota il sacco. Giustificando il fatto di non aver rivelato il nome di chi gli ha dato il documento, cioè Senatore, proprio perché quest’ultimo lo aveva ricevuto “da una persona che non conosce. Quindi gli ho detto di rintracciare l’utenza e anche nel suo interesse trovarla — spiega Salizzoni — Senatore l’ho conosciuto l’altra sera, all’inaugurazione della sede elettorale di Ciciriello”. E dei trascorsi dell’oste? Salizzoni dice di non sapere nulla. “Inoltre mi sono accorto che nell’intestazione c’è scritto Potenza”.