NON E’ UNA BUFALA,
RIPETO NON SI TRATTA DI UN HOAX È UNA NOTIZIA VERA ..
QUESTI SONO I MEDICI CHE HANNO ESEGUITO IL TRAPIANTO
Il nefrologo Umberto Maggiore (D), Maria Sassi e Carlo Buzio, direttore U.O. Nefrologia.
ROMA (21 agosto) – Nuove speranze per chi è in attesa di un trapianto di rene. Il primo trapianto di rene da donatore vivente incompatibile per gruppo sanguigno è statao effettuato nell’ospadale di Parma grazie ad una tecnica immunologica che riduce gli anticorpi in grado di innescare il fenomeno del rigetto.
L’uomo che ha ricevuto il rene dalla moglie è in buone condizioni, ha detto Umberto Maggiore, nefrologo dell’ospedale che ha seguito l’intervento. «L’incompatibilità del tipo ABO – ha spiegato il medico – è una delle classiche barriere che si hanno di fronte quando si programma un trapianto da donatore vivente. In questo caso la donatrice era di gruppo A1 mentre il ricevente di gruppo 0.
La tecnica utilizzata dagli ematologi segue un metodo messo a punto in Svezia (aferesi) e consiste nel preparare il ricevente alcune settimane prima del trapianto riducendo ad un livello molto basso gli anticorpi che provocano il rigetto iperacuto da gruppo sanguigno, insieme alla somministrazione di terapie immunosoppressive. Il metodo – ha spiegato Maggiore – può aumentare del 20-30% il pool di donatori».
In Italia i trapianti di rene da vivente sono meno del 5% del totale: «L’utilizzo di donatori Abo incompatibili potrebbe aumentare di almeno il 20-30% le opportunità di identificare un potenziale donatore vivente. La legislazione italiana – ricorda l’ospedale – regola i trapianti di rene da vivente in modo rigoroso». La particolarità dell’intervento eseguito a Parma consiste proprio nella possibilità di eseguire un trapianto tra persone non compatibili, con gruppi sanguigni differenti.
FONTE: il messaggero