Caritas e Sermig si mobilitano “Aiutiamo i profughi in Georgia”

Il direttore Dovis è in collegamento con un salesiano: “L´emergenza durerà 4 mesi”

«Aiutate i profughi della Georgia. Fatelo subito, anche se siete in vacanza»: l´appello arriva da padre Witold, direttore della Caritas della Georgia, ed è stato diramato dalla sede diocesana torinese, e anche dal Sermig e dai padri Camilleri. «A Tbilisi, nonostante una cauta speranza, si vive grande paura per l´esplosione di violenza nella Ossezia del sud» ha spiegato il direttore della Caritas di Torino Pierluigi Dovis che è in contatto tramite internet con padre Witold, un salesiano polacco che è arrivato in Georgia 15 anni fa al seguito del nunzio apostolico.

In una recente mail, padre Witold gli ha spiegato così le sue forti preoccupazioni: «arrivano migliaia di profughi, e sono scappati così com´erano, molti sono in ciabatte, disperati e angosciati per la sorte dei propri cari, in particolare di padri, mariti e figli maschi che sono rimasti a combattere». I profughi infatti sono in gran parte donne, e il sacerdote polacco sta approntando per loro un piano di emergenza. «Per ora c´è cauto ottimismo che la situazione non degeneri, ma qui ci saranno da affrontare almeno quattro mesi di emergenza e servono molte risorse, anche se ancora non sappiamo di preciso di cosa abbiamo bisogno» ha scritto padre Witold.

Il direttore della Caritas torinese ritiene dunque che la cosa migliore sia inviare denaro al conto postale 12132106 o a quello bancario (Iban IT 07 Q 01030 01017 000000016320) con la causale “Profughi Georgia”: «non mandate né persone né materiale perché ancora non sappiamo esattamente cosa serva, ma il denaro si trasformerà sicuramente in generi alimentari – ha spiegato – e queste risorse serviranno ai profughi per affrontare l´inverno in un modo più degno e umano». Pierluigi Dovis ha anche spiegato di aver già in passato collaborato con padre Witold, in particolare contribuendo alla creazione di un panificio che sforna anche pizze, e aiutando a formare degli ecografisti per un ambulatorio medico a Tbilisi.

Più pragmatico invece Ernesto Olivero, fondatore del Sermig, che sta cercando di trovare due aerei da mandare in Georgia carichi di aiuti umanitari: «Sono stato lì diverse volte – ha spiegato – abbiamo aperto una mensa e abbiamo aiutato molti bambini a uscire da situazioni difficili. Ora servono cibi e detersivi, e per questo mi appello ai torinesi che portino qualsiasi cosa ritengano utile in piazza Borgo Dora. Ricordo solamente che i generi alimentari devono essere a lunga durata».

«Nutriamo una grande fiducia in padre Witold – ha spiegato ancora il direttore della Caritas torinese, Dovis – perché è una persona molto trasparente, che ogni volta fa una relazione dettagliatissima dell´utilizzo dei fondi che gli inviamo. Ha studiato a Roma, parla perfettamente italiano e ha preso ispirazione dalle nostre Caritas. Nella mail che mi ha inviato il 12 agosto mattina si diceva preoccupato, in particolare per gli aspetti umanitari più che per quelli bellici, e per questo noi abbiamo pensato di diramare subito la sua richiesta di aiuto».

Fonte: http://espresso.repubblica.it/

articolo di Sarah Martinenghi

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